Questo è il secondo talk che ho portato a ITDevCon 2022, la conferenza europea dedicata agli sviluppatori Delphi, organizzata da bitTime Professionals e bitTime Software.

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Gli sviluppatori Delphi da sempre amano una particolare caratteristica del loro tool di sviluppo: la capacità di creare eseguibili nativi e soprattutto indipendenti, ossia in grado di funzionare sulla piattaforma e sul device di riferimento senza dover installare altre librerie, runtime e framework.

Tuttavia, citando il poeta inglese John Donne, potremmo dire che “nessun programma è un’isola”: pur essendo applicazioni monolitiche, la tendenza è quella di trasformare tali procedure in servizi veri e propri focalizzandone lo scopo, rendendoli scalabili e ridondanti, installandoli su ambienti diversi e configurandoli, mettendoli in comunicazione con servizi di terze parti, tenendoli sotto controllo. Ciascuno di questi requisiti va inoltre rispettato in tutte le fasi di realizzazione del software, dallo sviluppo al test, dal deploy al successivo rilascio di versioni aggiornate dello stesso. La manutenzione di un sistema software moderno ci pone quindi davanti a sfide ineludibili.

Esiste uno strumento che può darci una mano in questo senso? È qui che entra in gioco Docker, una piattaforma open source sempre più diffusa e diventata ormai lo standard de facto, che ci aiuta a eseguire e distribuire applicazioni su ambienti virtualizzati, ma isolati e autoconsistenti, il tutto in modo automatizzato e personalizzabile.

In questo talk ho presentato gli elementi di base che compongono l’architettura Docker, come funzionano e come si eseguono i comandi principali, con l’obiettivo di rendere assolutamente chiare le caratteristiche e le potenzialità di questo strumento, esaminando in seguito possibili scenari di utilizzo specifici per sviluppatori Delphi.

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